La Chiesa di San Domenico è uno dei luoghi di culto più importanti di Cortona. Costruita al di fuori delle mura storiche tra il quattordicesimo e il quindicesimo secolo, l’originario stile gotico è andato perso per un restauro successivo. Nonostante ciò ha mantenuto i preziosi affreschi interni attribuiti ai migliori pittori di Cortona.
La storia della Chiesa di San Domenico è legata al complesso religioso dei domenicani, ormai in gran parte distrutto. L’edificio religioso sorgeva vicino alla porta Peccioverardi, anch’essa non più visibile. Nel corso del sedicesimo secolo la chiesa è stata rifatta ma ha perso parte del suo originario aspetto. Nell’antico convento domenicano soggiornarono Beato Angelico e il vescovo di Firenze Sant’Antonino.
L’architettura della Chiesa di San Domenico è contraddistinta da una facciata del quindicesimo secolo. Sopra il portale si nota un arco a sesto acuto che include una lunetta dipinta. E qui si scorge la prima preziosità artistica: la Madonna col Bambino tra i santi Domenico e Pietro martire realizzata dal grande Beato Angelico. Il campanile della chiesa aveva una pianta quadrata, poi modificata con l’introduzione di due lati ad angolo. All’esterno della chiesa si notano anche tre absidi di forma rettangolare.
Gli spazi interni della Chiesa di San Domenico sono riconducibili a un’unica navata. Il soffitto è a capriate e si ricongiunge alle tre coperture a volta in corrispondenza delle absidi. Il presbiterio è invece più alto rispetto al resto della chiesa. Nel luogo di culto spiccano opere artistiche di grande valore: su tutte la Madonna col Bambino e santi attribuita a Luca Signorelli e l’Incoronazione della Vergine realizzata da Lorenzo di Niccolò.
L’attuale splendore della Chiesa di San Domenico è il frutto di lunghi restauri che hanno riportato alla luce il patrimonio artistico originario. In passato la chiesa venne abbandonata, forse per la posizione defilata rispetto al centro storico. Tanto che gli affreschi appena citati furono addirittura tinteggiati!